Mentre in America si licenziano docenti perché inadempienti rispetto al loro dovere; ovvero, sono stati poco esigenti con i loro allievi, in Italia al contrario se potessero licenzierebbero i docenti troppo esigenti. Da noi infatti la logica dominante non è quella della severità, semmai il contrario. Qui i professori li vogliono tutti “morbidi” perché gli studenti hanno diritto al “successo formativo garantito”. In altre parole “i ragazzi debbono andare avanti allo stesso modo, raggiungere lo stesso traguardo e se non ci riescono è colpa della scuola, degli insegnanti, del sistema”.
In pratica a scuola tutti debbono essere uguali, e se gli insegnanti non riescono a promuovere tutti e a migliorare il sistema allora la colpa è di loro.
La nostra scuola ha realizzato un sistema in cui gli alunni arrivano alle medie senza conoscere le tabelline. Arrivano ai licei con carenze ortografiche gravi che a quella età non si colmano più. Il SAESE ritiene che questo sfascio vada associato a quei riformatori, a quegli estensori di programmi scolastici deliranti, a quei mediocri pedagogisti ideologizzati, a quegli “esperti” scolastici che non hanno mai fatto un’ora di lezione, a quei maniaci della tecnologia a scuola, a quegli estensori di libri di testo orrendi. E paradossalmente sono proprio questi che ora rimproverano i docenti di non saper mettere in funzione quelle pessime ricette che loro stessi hanno generato.