Con nota del 15/01/2014 viene riconfermato c/o la sede legale del SAESE che l’Ue ha preso nota del materiale che il sindacato ha spedito a Bruxelles e che è stato inserito nella documentazione relativa all’infrazione 2010/2124 per quanto concerne l’uso di contratti a tempo determinato nelle scuole italiane per il personale docente/ATA. Nell’ambito di questa procedura, il 21/11/2013 è stato emanato un parere motivato.
L’Italia dispone ora di due mesi per rispondere e l’Europa terrà conto di detto materiale all’atto di valutare la risposta.
L’OS tiene a precisare di aver chiesto all’amministrazione europea di stabilizzare anche il lavoro dei docenti non abilitati che hanno un contratto a tempo determinato da almeno tre anni.
In effetti,come risulta da queste controversie nazionali, il problema dell’adeguatezza delle norme italiane di compensazione quale misura efficace per limitare gli abusi di contratti successivi a tempo determinato è già innanzi alla Corte di giustizia dell’Ue. In proposito, l’Europa con nota del 06/12/2013 in relazione ad una denuncia del SAESE fa riferimento alla causa C-50/13 (Papalia).