Estratto dalla Sentenza n° 180/2019 del 15/07/2019, RG 449/2017.
“Il maestro Fontani è sulla soglia ormai della pensione, il 19/11
prossimo compirà 67 anni.
Ha lavorato per molti anni con impegno e passione,
riscuotendo apprezzamento da moltissimi alunni e genitori, come
attestato anche documentalmente in atti. Gli alunni e le loro
famiglie ne hanno spesso preso le difese esternando sentimenti di
stima e riconoscimento nei suoi confronti.
Nel suo percorso, intrapreso con entusiasmo nel 1983, si è
trovato ad affrontare talora opposte alleanze, personalità
omologate, rigide, autoritarie, contrarie spesso a valori fondanti di
libertà e di critica, con una dirigenza scolastica di livello più elevato
o intermedio spesso prigioniera di istanze autoritarie e
burocratiche.
Il vissuto e le vicissitudini profonde correlate all’appartenenza
di Adriano Fontani ai testimoni di Geova, sin dall’età di soli 13 anni,
per determinante influenza materna, quindi il successivo
coraggioso abbandono di quella religione con conseguente suo
ostracismo e con conflitti destinati a ripercuotersi e rivivere in
passato anche in ambito scolastico, hanno favorito l’insorgere di
comportamenti ispirati ad allarme e una reattività di notevole
spessore.
Il descritto contesto scolastico, continuamente esposto,
minacciato dalla deriva della istituzione autoritaria e totalizzante,
ispirata ad un sistema di regole rigide e ripetitive che scandiscono
le varie attività favorendo una standardizzazione dei
comportamenti, nonostante gli aneliti di democrazia e libertà
soffiati nel vento costituzionale, ha operato in modo deflagrante su
un vissuto e una personalità complesse, certamente non facile da
affrontare e con il quale relazionarsi”.