A causa del decreto legislativo 150 del 2009, conosciuto anche come decreto Brunetta, qualsiasi atto venga considerato dai presidi “insubordinazione” può essere sanzionato. Adesso per prendere una sanzione disciplinare basta davvero poco. Secondo la riforma Brunetta i docenti dovrebbero ubbidire al preside-padrone, considerato il fatto che contro le sanzioni disciplinari si ci può soltanto rivolgersi al giudice del lavoro.
“Il Dirigente scolastico padre-padrone è quanto di peggio possa capitare a una scuola, e non soltanto perché gli insegnanti, non tutti ovviamente, avvertono su sé stessi un peso che li porta a sentirsi oppressi e quindi ad avvertire un senso di vuoto e talvolta di “inutilità” del loro ruolo. Purtroppo i dirigenti padre-padrone ne esistono. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Il primo dei risultati negativi è quello dell’attuale “emigrazione” degli insegnanti, sempre numerosa e sempre dalle stesse scuole. Con l’emigrazione degli insegnanti viene a mancare la continuità didattica, che sta alla base del programma operativo e del progetto educativo e formativo.”
Il SAESE propone una mobilità per i Dirigenti ogni 3-4 anni che vengano valutati per il loro operato, che dovrà essere di controllo sulla legalità delle procedure messe in atto dal collegio dei docenti e personale ATA, e qualora non ritenuti idonei possano passare ad altro compito. Il collegio docenti dovrà avere più ampi poteri di indirizzo d lavorare in modo orizzontale e avere la possibilità di confronto e apertura sul piano educativo con i genitori e nelle scuole superiori con i ragazzi affinché si realizzi una unitarietà di intenti e finalità da garantire alle giovani generazioni un futuro di progresso sociale e di sviluppo economico.