Con la presente, prendiamo atto che il nostro Sciopero Nazionale, indetto per l’intera giornata del 1° c.m., non è stato diramato a norma di legge da parte delle Amministrazioni Centrali. In data 2 settembre u.s., avevamo già annunciato questa iniziativa di protesta e il 3 ottobre u.s. è stato notificato da parte della Segreteria della Commissione Garanzia Sciopero un parere che entra arbitrariamente nel merito delle motivazioni della nostra vertenza. A seguito di quest’ultimo, il Dipartimento della Funzione Pubblica si è sentito autorizzato a non pubblicare la notizia di sciopero nel cruscotto online tant’è che, assieme all’Ufficio di Gabinetto, si è limitato di trasmettere la nota della Commissione Garanzia Sciopero al Dipartimento per il Sistema Educativo di Istruzione e Formazione anziché di diramare la notizia dello sciopero agli UU.SS.RR. e a darne notizia all’utenza (tramite pubblicazione sul sito istituzionale dei suddetti).
A questo punto, il 9 ottobre u.s. il Capo di Dipartimento in indirizzo ha comunicato agli UU.SS.RR. che la Commissione Garanzia Sciopero li avrebbe esonerati dall’obbligo di comunicazione dello sciopero all’utenza. Per dimostrare che, anche questa volta, siamo stati discriminati, rimarchiamo che, sempre in data 9 ottobre u.s., sul sito istituzionale della Commissione Garanzia Sciopero è stato pubblicato un Comunicato Stampa dove viene illustrato che, per lo Sciopero Nazionale del settore Taxi, non possono entrare nel merito delle motivazioni decise dalle OO.SS. Sempre nel medesimo Comunicato Stampa, viene ammesso, inoltre, quello che noi stessi sosteniamo da sempre in materia di libertà sindacale. Dunque, in data 16 ottobre u.s., abbiamo notificato alle Amministrazioni Centrali un’integrazione al nostro sciopero del 1° dicembre 2023, anch’essa sabotata poiché le motivazioni addotte dall’Authority non hanno nulla a che fare con la Legge 146 del 1990.
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